Motivi e obiettivi

Un tempo esisteva il Manuale delle giovani marmotte un’edizione gelosamente collezionata e conservata dai bambini, nel quale attività, storie e filastrocche venivano diffuse nero su bianco, attraverso le pagine dei piccoli volumi. La fine degli anni ‘70 però, attraverso la televisione, segnò la fine di un’epoca producendo una vera rivoluzione e facendo sì che rimanessero i contenuti e cambiassero i contenitori, che dalle copertine dei libri si tradussero nel tubo catodico capace di trasmettere le informazioni attraverso suoni e immagini in movimento. Naturalmente è chiaro che il passaggio non si realizzò solo in questo senso: vennero ridisegnati e inventati nuovi contesti (basti pensare ai più attuali Albero azzurro e Melevisione) e soprattutto ampliati i target, per i quali non era più necessario saper leggere, ma sufficiente ascoltare e guardare. Alla televisione però mancava ancora un aspetto che aveva potuto sviluppare in modo solo marginale e che la rete andò definitivamente a realizzare: l’interattività.
Internet ha portato a compimento un vero e proprio processo di emancipazione per la comunicazione, ridefinendo ancora una volta attività, contesti e personaggi, creando i presupposti per una centralità del singolo e della sua autonomia nella scelta e nei desideri, mantenendo costanti contenuti e idee.
Da queste premesse è nato il progetto per La nave di CLO, un portale sviluppato nel tentativo di trasferire sul web, attività che da sempre hanno accompagnato lo sviluppo e l’educazione dei bambini, proposte in una chiave attuale e capace di sfruttare le potenzialità sia tecniche che comunicative offerte, permettendo dunque lo sviluppo di spontaneità, attitudini e interessi secondo desideri e necessità individuali. La nave di CLO nasce come proposta nuova sia nell’aspetto che nelle intenzioni, pensato con un design inedito e realmente vicino al target di riferimento a partire da una riflessione sull’attuale panorama del web per bambini, nonché sugli errori e sui punti di forza che contraddistinguono questo campo della progettazione.

Silvia Carbotti


Silvia  Carbotti

Ha conseguito il Ph.D in Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento, presso la facoltà di Sc. della Formazione – Univ. di Torino. Dal 2008, fino al 2013 è stata docente a contratto di Sistemi Informativi e Basi di dati per il corso di laurea in Scienze infermieristiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. È ideatrice di navediclo.it, vincitore del World Summit Youth Award, riconoscimento del Dipartimento di Affari Economici e Sociali e dell’Alleanza Globale per lo Sviluppo delle Nazioni Unite e del premio Adiconsum + Save the Children come migliori contenuti digitali italiani rivolti all’infanzia. Per 4 anni è stata responsabile creativo di Jekolab, factory italiana di produzione di app rivolte all’infanzia. Attualmente è docente a contratto presso l’Università degli Studi di Torino ed è una web designer e digital strategist felice per il Teatro Stabile di Torino. Ha pubblicato un po’ di cosette tra cui Per imparare c’è un’app, Aracne, 2012 insieme a Barbara Bruschi. Ma soprattutto canta il jazz più frubers che ci sia.

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