Di Edgar Allan Poe
Traduzione Delfino Cinelli
Rilasciato da liberliber.it
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Per il racconto stranissimo eppure casalingo che mi metto a stendere per iscritto, non mi aspetto né chiedo di essere creduto. Sarebbe pazzia pretenderlo trattandosi di un caso nel quale i miei sensi rifiutano di prestar fede a loro stessi. Eppure matto non sono; e certissimamente non sogno. Ma domani morirò e oggi vorrei liberarmi l’anima di questo peso. Il mio scopo immediato è di metter davanti al mondo in maniera chiara, succinta, senza commenti, una serie di semplici avvenimenti domestici che nelle loro conseguenze mi hanno terrificato, torturato, annientato. Non mi proverò a spiegarli. A me non hanno dato che orrore, a molti sembreranno più strampalati che orribili. In avvenire, forse, si troverà un intelletto che saprà ridurre il mio fantasma al luogo comune; un intelletto più calmo, più logico, e assai menoeccitabile del mio, il quale, nelle circostanze che io racconto con stupore, non vedrà nulla più di una successio ne normale di cause ed effetti molto naturali.